Ciao a tutti

 

E sì

Quando c’era LUI caro LEI, il PENTODO, comunemente conosciuta come Valvola Termoionica.

Che tempi, tutto era più difficile ma anche più semplice.

Era difficile perché non si capiva molto di tecnica della musica, se volevi saperne di più, si dovevano acquistare testi (usati alla libreria dell'EBREO quello sotto la galleria a Torino, che lo chiamano così ma si chiama in un altro modo) assolutamente in inglese tecnico, e per di più erano concetti ancora primordiali, i più fortunati avevano contatti con eminenze grigie come Bartolomeo Aloia, e ogni volta che andavo nel suo laboratorio, capivo che la cosa non era un Hobby ma una Professione, come avrebbe detto Toto, “L’affare si ingrossa”.

Era facile perché riuscivamo ancora a stupirci.

Meno male che avevo una certa predisposizione per l’elettronica e all’epoca si trovava di tutto nei negozietti (oggi devi ordinare su internet), il commesso dotato di pazienza ti consigliava e ti aiutava, ti faceva vedere e toccare con mano, ecco perchè era più facile, oggi prendere o lasciare e se sbagli sono cavoli tuoi consigli ZERO, il tempo è danaro.

Così il sogno si realizzava…..

Bastavano 6 valvoline assemblate su un telaio di alluminio assolutamente senza circuito stampato (in aria), due trasformatori d’uscita di recupero da vecchi televisori a Valvole rottamati, due manopole per il volume (i potenziometri stereo erano un lusso) connettori a banana stile alimentatore da laboratorio, la solita beda a 400 volt presa sulle anodiche delle Valvole, mentre si cercava di capire perché non voleva suonare, eppoi via se suonava era già un miracolo.

Che bei tempi, si andava in bicicletta perche avevano chiuso il canale di Suez, il giradischi girava a 33 giri con il Lenco Clean ad acqua e alcool Isopropilico, e ti dava l’impressione di non avere graffi sul disco, le casse, tassativamente auto costruite con i componenti della CIARE o PHILIPS, dai manuali del grande Paolo Viappiani, calcoli su calcoli, con la prima CASIO a Nixie (valvoline che ti facevano vedere i numeri).

Sembrano passati secoli ma loro sono sempre li, le Valvole, oggi suonano (eccome suonano) benissimo al pari delle tre bestie Mosfet e dei due transistor, le casse oggi sono cambiate, sono + piccole e i componenti sopportano dinamiche assurde, dal sonno notturno al 747 che decolla.

La sorgente non ha graffi e fruscii, suona secco e veloce come un razzo,  la musica è perfetta, non ci sono distorsioni ne sbavature (miracoli della ricostruzione a computer) l’effetto stereo il più delle volte è irreale (sempre miracoli del computer),.

Ma soprattutto il supporto che una volta era un disco nero che toccavi con mano, oggi è una entità astratta, potrebbe essere un lettore MP3 come un CD come un filo del telefono con sopra Internet.

Una volta avevi la libreria con lo scomparto dedicato ai dischi, oggi hai un disco (rigido) con dentro le librerie delle musiche.

Quando andavi in ferie ti portavi una decina di musicassette oggi ti porti una decina di anni di musica in un Ipod.

Ma le Valvole sono sempre li che suonano (perbacco dopo 20 anni ho dovuto “rivalvolare” l’impianto).

L’ultimo Valvolone è morto, si il televisore o meglio il TV a tubo catodico (valvolone) , MORTO.

Neanche lui potrà sopravvivere alla tecnologia LCD/PLASMA/OLED, ma le Valvole SI e per tantissimi anni ancora.

 

Un ricordo alla mia 127 bianca e all’ampli a Valvole da macchina, la 127 è stata oramai riciclata sei volte, i miei ampli a Valvole saranno lasciati, funzionanti, in eredità ai miei figli.

 

Raffaele Vitulano